Stare sulla soglia in penombra, penzolando sul confine tra la vita e la morte, serrato nella morsa di un virus che non dà né tregua né certezze e poca speranza, è la singolare esperienza dell’autore narrata in questa memoria. Riccardo è un medico, consapevole di ciò che gli sta capitando quando il Covid 19 lo sorprende nel pieno delle sue attività professionali per strapparlo violentemente alla famiglia, agli amici, ai colleghi del “suo” ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo.
In questa drammatica lotta contro la morte, ha la possibilità di ripensare, con il cuore, i fondamentali: il senso dell’esistenza, l’umana precarietà, il valore della famiglia, l’importanza dell’amicizia, la dolcezza della fraternità, il dovere della solidarietà e la professione intesa come servizio. E, come sempre accade dopo vicende esistenziali che cambiano la vita.
Riccardo Gotti
Danze di sguardi, germogli in tempo di pandemia
EGA